Un corto sulle femmine di Bakiga
Creative Women of Lake Bunyonyi (Italia/Uganda, 2010, 30′) è il cortometraggio che la regista italiana Laura Cini ha dedicato alla popolazione femminile che vive intorno alle rive di Bunyonyi, uno dei laghi che sorgono nella nazione ugandese.
Prodotto dallo Studio Edirisa e montato dalla stessa Cini insieme a Claudio Boschi, questo video di utilità sociale denuncia le precarie condizioni di vita delle donne della tribù Bakiga, all’interno della quale la condizione femminile è calpestata sin dalla nascita.
Spetta alle donne, infatti, lavorare affinché la sopravvivenza del gruppo umano di appartenenza sia garantita ogni giorno, a causa di un’assurda tradizione locale secondo cui le attività legate alla coltivazione della terra sono di esclusiva pertinenza femminile, mentre ai maschi è lasciato il compito di badare alla costruzione delle capanne e di tenere pulita la zona boschiva intorno alle rive del lago.
Il percorso scolastico, intorno al lago Bunyonyi, è un lusso per le giovani generazioni e per chi nasce femmina e senza garanzia di un’istruzione adeguata il matrimonio imposto con uno dei giovani del luogo è l’unica strada percorribile; con il passare del tempo si è venuta così a creare una situazione insostenibile, che vede le femmine Bakiga sgobbare come dannate e molti dei troppi maschi della tribù ciondolare dalla mattina alla sera senza arte né parte. Si tratta, spesso, di uomini che non aiutano le loro donne a curare l’istruzione di figli e figlie.
Il suolo che si estende intorno al lago è poco fertile e le donne fanno sempre più fatica a procurare il cibo per la numerosa popolazione, motivo per cui molte di loro hanno trovato un piccolo sbocco grazie ai lavori di artigianato, grazie al cui ricavato possono oggi acquistare alcuni oggetti necessari alla sussistenza loro e della prole.
Questa procedura è stata possibile grazie ad alcune associazioni occidentali, le quali hanno garantito il collegamento fra le donne Bakiga ed il mercato, inoltre l’applicazione pratica di un tipo di manualità che viene tramandata di madre in figlia offre alle femmine della tribù l’opportunità di riappropriarsi del lato creativo che ognuna di loro possiede e che secoli di schiavitù a contatto con il maschio locale aveva soffocato.
Oggi la rete femminile delle Bakiga è più solida che in passato, anche se molte cose restano da fare affinché le donne del lago Bunyonyi possano uscire dalla loro difficile condizione di precarietà umana, fatta di oppressione ed isolamento, all’interno di una società tribale che – ironia della sorte – malgrado sia matriarcale, vede i maschi di Bakiga imporre ancora la loro politica perdente di sfruttamento.
Laura Cini è una professionista a tutto tondo, essendo sceneggiatrice, fotografa e regista. Classe 1968, ebbe la possibilità di trasferirsi a Londra negli anni ’80; lì poté raffinare le sue conoscenze in materia di cinema e si specializzò in videoclip e documentari brevi di utilità sociale. In Creative Women of Lake Bunyonyi Cini ha potuto lavorare in modo puntuale alla cura della fotografia – come è possibile desumere dalle poche immagini contenute nel trailer – il che le ha offerto la possibilità di renderci in modo assai realistico, senza mediazione alcuna, la condizione umana di sfruttamento in cui versano le femmine di Bakiga.
Presentato nell’ambito di numerosi festival cinematografici dedicati ai diritti umani e al cinema di volontariato, Creative Women of Lake Bunyonyiha partecipato anche all’edizione 2012 della rassegna denominata Sguardi Altrove, un’associazione culturale tutta al femminile che venne fondata negli anni ’90 del Novecento per promuovere e far conoscere il cinema al femminile, grazie all’iniziativa del Festival Internazionale di Regia Femminile. Si preparino le autrici che frequentano questo blog; non è detto che le loro opere di cinema breve non possano essere diffuse grazie a questa importante realtà italiana, proprio come è accaduto alla regista fiorentina Laura Cini.
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Lidia Borghi