C’è questa musica che subito ti prende e tu prendi a rilassarti. E la mente comincia a viaggiare. E poi sul monitor del tuo PC compare una schiena nuda. Sì, dico davvero. All’inizio c’è un corpo nudo ripreso all’altezza della colonna vertebrale. E quella musica! Bella, coinvolgente. Tracina i sensi in modo totale.
E, quando i tuoi occhi già si sono abituati a quell’immagine, quasi fissa, in un bianco e nero assai efficace, ecco comparire la mano destra dell’artista: regge lo strumento del suo mestiere di calligrafa. L’incedere del suo comporre parole è sinuoso e le lettere si dipanano in modo lento su quell’inusuale mezzo di scrittura per mostrarcene il risultato, un aforisma. E poi che accade? La composizione si ripete più volte e ci offre diverse frasi che hanno un solo elemento in comune: l’amore. E il commento musicale sale, sale e non ci fa male, mentre ci accompagna in questo viaggio dei sensi. Fin dove si spingeranno i gesti della pittrice di parole? Altri termini si formano in modo lento sul corpo senza veli e senza coltri. Altri sentimenti profondi. Altro amore. Amore altro. Amore e basta. Perché l’amore non ha etichette, non ha servi né padroni, non vuole lacci e lacciuoli. Perché il suo fine è quello di volare libero e di prendere per mano chi voglia abbandonarsi ad esso. Perché non è possibile ingabbiarlo in pericolose ideologie escludenti. Perché in esso si racchiude il più alto gesto di spiritualità che essere umano possa sperimentare. Perché è in grado di elevarci e, infine, perché non può rappresentare l’esclusiva di qualcun*.
Di quell’amore parla il video This Is Love, che Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura ha prodotto quest’anno – con il patrocinio della Commissione Pari Opportunità della FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) – in occasione della Giornata Internazionale di lotta all’omofobia, grazie alla sapiente regìa di serena Gargani, la quale è riuscita a rimescolare i nostri sentimenti, complice la musica della band britannica Mogwai, in modo assai profondo.
Un plauso va alle ideatrici ed agli ideatori del breve script ovvero la calligrafa Francesca Biasetton, le cui abili mani hanno vergato gli aforismi d’amore sul corpo nudo, la filosofa Nicla Vassallo, che ha prestato la sua schiena alla realizzazione del video, la docente di danza (ma è tante altre cose) Elvira Bonfanti, l’anima della Fondazione per la cultura del Ducale di Genova, Luca Borzani ed il professor Vittorio Lingiardi. E poi ci sono quei testi dalla forza prorompente – che riporto alla fine di questo post – a ricordarci che l’amore va oltre le barriere mentali imposte dalle menti grette.
Da qualche anno a questa parte la comunità umana internazionale ha cominciato a dedicare alla piaga della violenza omofobica ben più della giornata che è stata stabilita a livello mondiale il 17 maggio di ogni anno: un’intera settimana di eventi, incontri, dibattiti, flash mob, video, presentazioni di libri, reading, veglie spirituali, spettacoli e quant’altro, organizzati da tante persone determinate che ogni giorno lottano per il pieno riconoscimento di pari diritti umani alle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans, animano quindi questi sette giorni di intenso amore nel ricordo perenne delle tante vittime dell’odio omofobico che, lo sottolineo, non sempre cadono sotto i colpi di pistola, di bastoni, di altri corpi contundenti o delle semplici mani nude, ma anche a causa delle parole d’odio che vengono rivolte loro da individui ignoranti e del tutto privi di educazione omo-sentimentale.
Perché nell’amore non c’è paura. Altrimenti non può dirsi tale. Perché l’amore non ha confini. Altrimenti è una gabbia. Perché l’amore ci fa respirare l’infinito. E, una volta provato, non vogliamo tornare indietro più. Perché non si sceglie il dolore.
Fuggono i giorni lieti.
Lieti di bella età.
Non fuggono i divieti.
Alla felicità.
(Sandro Penna)
It is incredible how essential to me you have become.
(Vita Sackville-West)
Así mi corazón de noche y día,
preso en la cárcel del amor oscura,
llora sin verte su melancolía.
(Federico García Lorca)
Sont des amours aussi, tendres et furieuses.
(Paul Verlaine)
Lidia Borghi