Ricordi dove ti trovavi quel giorno?
La tragedia delle Torri gemelle ha cambiato per sempre le nostre vite. Penso ai due aerei di linea conficcati nelle torri, a quell’essere umano che si lascia cadere nel vuoto, alla perdita di tante vite umane, più di tremila quelle morte, una ventina le disperse.
Di recente sta facendo il giro della rete un video inedito di ventotto minuti circa, girato dal cameraman della CBS Mark LaGanga, che documenta i minuti precedenti al crollo del secondo grattacielo.
Mark si aggira per il viale che porta al World Trade Center e si dirige verso la seconda torre senza smettere di riprendere; i suoi occhi diventano i nostri occhi in una soggettiva inquietante. “Collapse“, crollo, è la parola che il giornalista si sente dire più spesso, ogni volta che chiede a qualcuno “What happened?“, che cosa è successo?Il vuoto è agghiacciante, in sottofondo solo il rumore delle sirene.
Cominciano ad arrivare i pochi impiegati sfuggiti al primo disastro; sotto la spessa coltre di polvere di cemento c’è una quantità enorme di fogli di carta che fino a poco prima erano poggiati sulle scrivanie.
Il cameraman ha solo qualche minuto per allontanarsi; mentre torna indietro, alza la telecamera e inquadra la torre ancora in piedi con il vistoso incendio in cima. C’è polvere ovunque, anche sulla lente della macchina da presa di Mark. Lui la pulisce, ma è tutto è inutile: il secondo grattacielo si accascia al suolo in pochi secondi. Le riprese sconvolgono. I detriti invadono ogni cosa. Mark comincia a tossire, la gola piena di polvere. Sputare non serve a nulla. Per circa cinque minuti solo il buio e i rumori in sottofondo.
Provate a chiedere a qualcuno dove si trovasse e cosa stesse facendo quel giorno e ve lo racconterà senza esitazioni.