Oscillazione
Negli esseri umani convivono la luce e il buio, nell’una si nasce e nell’altro si muore, si vorrebbe che i momenti in chiaro superassero quelli in cui si trema di paura, ma non sempre si è in grado di affrontare l’una e l’altro; si passa la vita a oscillare di continuo fra bene e male. Oscillare, su e giù, su e giù.
Nel disturbo bipolare si ritiene che lo stato maniacale sia pieno di luce, di bene, e non si vorrebbe scendere mai più, che tutto quel che serve è là sopra, che tutto può succedere, che quel progetto andrà di sicuro a buon fine, che la vita è fantastica. Lo sballo si chiama maniacalità, il divertimento sfrenato si chiama maniacalità, gli acquisti compulsivi si chiamano maniacalità, non importa quanto ci si mette a prosciugare il conto corrente, l’importante è portare a casa oggetti che procurano una goduria di breve durata. Ma-nia-ca-li-tà.
Quando si crolla è troppo tardi. Quando si crolla la percezione del danno fatto è inversamente proporzionale allo stato di ottundimento della condizione depressiva. Quello del disturbo bipolare è un gioco al massacro dalla struttura oscillatoria: ora la mania di grandezza ora l’annullamento, ora l’esaltazione ora la mancanza quasi totale di interazione con la realtà. Ora la luce ora il buio. Ora il bene ora il male. Su e giù, su e giù…
“Dormi, dormi, fottuto disturbo, dormi e non farmi male, voglio restare nella luce. Perché mi fai cadere ogni volta? Ma quanto sei stronzo?”