Órbitas. Quando l’animazione incontra l’amore altro
Un pianeta violentato dalla guerra, dipinta a fosche tinte. Carri armati di qua, missili di là, proclami d’odio che fuoriescono da bocche distorte dall’odio. Sguardi che non conoscono la pietà. Due eserciti contrapposti guidati da generali vecchi, pazzi e senza scrupoli. Un conflitto che si è spinto oltre ogni confine immaginabile per approdare, infine, nello Spazio, dove due navicelle geostazionarie si incontrano ad intervalli regolari nel vuoto privo d’atmosfera. All’interno, sole, due annoiate comandanti, che trascorrono il tempo a fare calcoli balistici e ad armare missili da lanciare sul pianeta.
Così si apre il cortometraggio Órbitas(E, 2013, 8′,30”), prodotto dalla scuola spagnola d’animazione Primer Frame con sede a Valencia.
La monotona vita di bordo è spezzata solo da quel contatto visivo, durante il quale le funi che tengono ancorate le due ingegnere aeronautiche alle navicelle si tendono all’inverosimile per far sì che le loro mani giungano a qualche centimetro di distanza. Giusto il tempo per lanciarsi qualche sguardo pieno di amorevole speranza. Ad ogni rendez-vous una delle protagoniste riesce a lanciare all’altra un fiore proveniente dalle colture idroponiche del suo orto spaziale, nel quale vive un’ospite speciale, che sarà la chiave di volta della vicenda, un’intraprendente pianta rampicante che allieta con la sua allegria contagiosa le manovre al touch screen dell’astronauta della parte avversa. Poi, un giorno… Oppure fu di notte? Chissà… E quanti soli illumineranno quello sventurato pianeta, messo a ferro e fuoco da individui indegni d’esser chiamati persone?
Vorrei che a trarre le conclusioni di questo dolcissimo corto animato fossero coloro che avranno la voglia di vederlo sino in fondo, perché merita davvero tutti i premi che, dal 2013 in poi, gli sono stati conferiti dalle giurie – popolari o di qualità – di tanti festival cinematografici.
Scritto e diretto da Jaime Maestro, prodotto da Emilio Domenech, impreziosito dalla musica di Juan Andres, con il Sound FX di Foncho Santos, Órbitascolpisce non solo per la perfezione tecnica della struttura animata, ma anche per una trama, delicata e colma di speranza, capace di trasmetterci un messaggio, sopra a tutti: le circostanze potranno essere anche avverse, il dolore attanagliante ma, fino a che esisterà una sola possibilità di miglioramento, sarà l’amore a renderci felici e migliori.
Lidia Borghi