Nasce Rosso Arcobaleno, la rubrica di cultura lesbica e gay. Ecco come Lidia presenta il numero zero
Il numero zero di Rosso Arcobaleno, la nuova rubrica settimanale di cultura lesbica e gay curata da Lidia Borghi
Con l’articolo odierno si inaugura uno spazio nuovo di zecca che RossoParma ha scelto di dedicare al mondo lesbico e gay in genere ed a quello italiano in particolare.
Com’è nata la mia collaborazione con il quotidiano on line di Cristiano Antonino? Si tratta di una storia di stima e di affetto, nata a luglio del 2014, una storia semplice che merita di esser narrata.
Il mio libro su fede ed omosessualità, intitolato L’amore autentico, era uscito da quattro mesi appena quando, attraverso un noto social network, ricevo i saluti di una cara amica, Federica Anghinolfi, la quale lavora come responsabile del servizio sociale integrato dell’unione dei Comuni della Val d’Enza; con grande piacere le rispondo e vengo a sapere che un bravo giornalista, che vive e lavora a Parma, ha intenzione di organizzare un incontro pubblico, per parlare di affidi di minori, con storie famigliari assai dolorose, a persone di buona volontà; il collega si chiama Cristiano Antonino e chiede alla sottoscritta se le farebbe piacere portare nel capoluogo parmense il suo testo, per farlo conoscere all’interno di quello stesso evento. Mi dichiaro disponibile ed entusiasta della cosa e fornisco il mio numero di cellulare all’amica, in modo che Antonino possa mettersi in contatto con me.
Dopo pochissimi giorni, mentre mi trovo a Roma, ricevo la telefonata del giornalista: in metropolitana, lungo il percorso da Piazza di Spagna a Cinecittà, ne vien fuori un dialogo rocambolesco, tra spinte, scossoni e chiasso infernale, che mi permette di capire meno della metà di ciò che mi viene detto, anche se una cosa mi è già chiara: ho a che fare, dall’altro capo della linea telefonica, con una persona sensibile e preparata e qualcosa mi dice che con Cristiano mi troverò bene.
Così accade. Il 24 luglio, durante la presentazione del mio libro, mi colpisce molto – oltre alla professionalità di Antonino – la breve relazione fatta da Anghinolfi in merito al servizio di affido di minori, all’interno del territorio in cui ella opera, il tutto confermato dalla testimonianza di una donna affidataria, la quale sale sul palco per parlare di come una bimba, nata in un contesto famigliare assai pesante, sia stata assegnata a lei ed alla sua compagna. In questo modo apprendo che la legge italiana e quella della Regione Emilia Romagna in merito agli affidi consente sia a singole persone che a coppie a vario titolo di accedere a questo servizio, nato per garantire un ambiente affettivo accogliente a minori che, in certi periodi della loro vita, si trovino a vivere, nelle rispettive famiglie, difficoltà di tipo relazionale, cognitivo o sociale.
La cena che segue rappresenta un momento di gioia e di condivisione di tanti valori comuni alle persone presenti e vede me, Federica e Cristiano porre le basi per una collaborazione futura; senza ancora sapere come e perché, noi tre sappiamo che ci rivedremo presto. Così è accaduto.
Alla fine di ottobre 2014 ho contattato Cristiano e gli ho domandato se lui avesse mai pensato ad una rubrica di cultura lesbica e gay da ospitare sul suo periodico on line, proponendogli di curarla con alcuni contributi a mia firma; con l’entusiasmo che gli è proprio, lui ha accettato la mia proposta e così eccomi qui. Una storia semplice, dicevo, che sa di sentimenti antichi, ma sempre attuali, quali il rispetto, la lealtà, l’accoglienza, l’affetto sincero e gratuito, la sorellanza e la fratellanza e quella serie di affinità elettive che ti fanno tirare, a volte, nella vita, un sospiro di sollievo, proprio quando ne hai più bisogno, ché il periodo che stai attraversando non è certo fra i più positivi e tu – in preda ad una crisi depressiva che grida aiuto! – avresti bisogno solo che una mano amica ti venisse tesa e, alla fine della tua, finisci per trovarne ben più d’una.
Di che cosa tratterà, quindi, questo piccolo spazio dai colori dell’arcobaleno, di cui viene privilegiato il rosso, che incarna la passione, il cuore e tutto ciò che ha a che fare con l’amore ovvero la compassione, la condivisione, l’inclusione e la comprensione dei bisogni altrui? Siccome c’è bisogno di andare oltre, di gettare il cuore oltre l’ostacolo, per dirla con Massimo Bisotti, quale mezzo migliore della cultura abbiamo noi, persone umane, a disposizione, per com-prendere ovvero prendere con noi? Per questo e per un milione di altri motivi, la sottoscritta si occuperà quindi del patrimonio intellettuale di tante persone lesbiche e gay che hanno messo a disposizione della gente le loro conoscenze.
Lidia Borghi