L’amour fou di Liz e Dick
Galeotto fu il copione e chi lo scrisse. Nel 1962 Joseph Mankiewicz stava girando le scene del film “Cleopatra”; Elizabeth Taylor impersonava la regina d’Egitto, Richard Burton Marco Antonio; le scene d’amore girate sul set erano vere.
Così nacque la relazione forse più famosa del XX secolo, di sicuro la più chiacchierata, anche se in teoria era clandestina, ma siccome la coppia, ribattezzata Dickenlizdai giornalisti, non faceva nulla per nascondersi, soprattutto quando litigava e se le dava di santa ragione per strada, finì su tutte le riviste di gossip dell’epoca e sfidò il comune senso del pudore, tanto che il Vaticano la definì un esempio d’immoralità.
Furono 13 anni di passione devastante quelli vissuti da Liz e Dick, i primi dei quali come adulteri perché entrambi sposati. Tanto erano violenti i loro alterchi quanto teatrali le loro riconciliazioni.
Non erano uniti solo dall’amore, ma anche dalla bottiglia: lei finì in clinica per disintossicarsi, lui ne morì a soli 58 anni, dopo aver interpretato il gerarca O’Brien in “1984”.
Lei era gelosa a ragione, perché lui era famoso per i suoi flirt, ma fra loro era forte anche l’invidia sul set.
Richard venerava Elizabeth, l’amore per lei era diventato una dipendenza al pari dell’alcol; in una delle sue lettere le dice: “Ti amo, donna stupenda.Ti amo e sempre ti amerò. Torna da me prima che puoi.”
Edda Billi, una delle più note femministe italiane, ricorda che quando lavorava a Cinecittà come ragioniera per “Cleopatra” visse in diretta l’amore fra Liz e Dick: non facevano che stare attaccati e si baciavano sempre; un giorno fuggirono a Follonica rincorsi dai paparazzi, presero una camera in un albergo sul mare e ne uscirono solo 3 giorni dopo: “Facevano l’amore di continuo e si facevano lasciare i pasti fuori dalla porta.”
Dickenlizrivelarono al mondo il loro amore tormentato, quello che nel 1981 Truffaut descrisse nel film “La signora della porta accanto”, nel cui epilogo si legge la frase “Né con te, né senza di te”.