L’amore tormentato fra Anna Proclemer e Vitaliano Brancati
Anna Proclemer aveva 19 anni quando conobbe Vitaliano Brancati: erano a teatro e lui se ne innamorò subito.
Attrice in erba lei, scrittore e autore di opere teatrali affermatolui, si sposarono nel 1946e l’anno seguentenacqueAntonia; alla morte del padre la bambina aveva 7 anni e la memoria ditanti bei momenti trascorsiinsieme che col temposisono trasformati inricordi sbiaditi.Quando Anna scoprì di essere incinta non fece salti di gioia: la carriera teatraleveniva prima di tutto, la carriera era libertà. Nell’epistolario col marito si legge che Proclemer era spesso assente da casa, il che turbava non pocoBrancati: lui si sentiva solo, lei libera; sono gli anni in cui si scopre trasgressiva e rivoluzionaria. Nella suaprima lettera il letterato le scrive: “Mi sono rimasti solamente due pensieri: uno scintillante come il sole, e uno nero come la morte. E il primo è che tu sei la più dolce, bella, intelligente, candida ragazza del mondo, e il secondo che sei tanto giovane, e io no.”Durante un’intervista Anna Proclemerha detto che l’amore di Vitaliano per lei era assoluto eil suo per luianche, ma eracondizionato dal lavoro.Si separeranno nel 1954 epochimesipiù tardiil grande scrittore morirà per arresto cardiaco durante una delicataoperazione chirurgica. 40 anni dopo la morte del marito Anna Proclemer ha messo nero su biancol’unica lettera che non gli aveva mai scritto, la più importante, quella in cui gli dice quanto lo amae quanto luile manca. Vi si legge, fra le tante altre cose: “Più di quarant’anni che non ci sei più. E la tua assenza si è fatta via via più accorante, ‘tumultuosa’. Non ho cessato di rimpiangerti. Mi sei mancato ogni giorno. Ogni ora. Ogni mattina. Mi manchi, Nuzzo.Mi manchi terribilmente. A presto, mio carissimo Nuzzo.Tua Anna.” Un amore intensissimo ma assaisofferto, quello fra Anna e Vitaliano: due vite diverse espesso lontane, eun rimpianto lungo 40 anni che neppure una lettera postuma è in grado di rimuovere.