L’amore, la gioia e i sussurri
di Lidia Borghi
Arrivo al Mercado Artesanalde La Otra Bandache il sole è già alto nel cielo. Il caldo e l’umidità sono infernali. Si tratta di un centro abitato molto povero che si trova a nord ovest di Punta Cana, nella Repubblica Dominicana.
I villaggi come questo sono degli agglomerati di baracche in lamiera o in legno. Solo chi è riuscito ad arricchirsi con il turismo ha potuto costruirsi una casa in muratura. Nei villaggi arriva solo la corrente elettrica. L’acqua la si trova nei fiumi o nelle fogne a cielo aperto.
Il Mercado Artesanaldà da vivere a un centinaio di persone, tutte molto giovani; vi si trova di tutto, ma la merce proviene dalla Cina. I prezzi si contrattano. Più acquisti, più te li abbassano.
Tra i ragazzi che lavorano all’emporio c’è Josué, un giovane di ventiquattro anni. Appena mi vede mi si avvicina e, con una galanteria ormai rara in Occidente, inizia a raccontarmi la sua vita: è haitiano, è fuggito dalla povertà. Incurante della notevole differenza d’età che c’è tra noi, mi chiede se lo voglio sposare e mi dedica una canzone d’amore in spagnolo: “l’amore vero non conosce confini, non ha età né barriere. L’amore vero si alimenta di gioia e di sussurri. L’amore vero è quello che sto provando per te.”La melodia è struggente e invoglia a dimenticare i vent’anni che ci separano, ma la realtà è un’altra: i giovani del luogo provano a convincere le turiste occidentali, allettate dai loro modi gentili, a portarli con sé in Europa o nel nord America per farsi sposare e fuggire da una miseria che non ha limiti.
Lusingata da tante dolci attenzioni ringrazio Josué, lo abbraccio e gli auguro ogni bene. Lui mi risponde: «Si pasarás un día más aquí, déjame tu número de teléfono.»io sospiro, gli rispondo «Claro que sí!»e mi allontano malinconica.