Il sogno di Marylin
Marilyn Monroe era il sogno proibito di milioni di americani. Soprannominata “blonde bombshell” per la bellezza procace, dietro i sorrisi a 32 denti celava un dolore immenso che l’avrebbe accompagnata fino alla morte.
Era fragile, avida d’amore, alla ricerca della famiglia che non aveva mai avuto. Ebbe 3 mariti e fece3 divorzi: a 16anni, come Norma Jeane,sposò James Dougherty, a 28 Joe DiMaggio e a 30Arthur Miller.Dougherty era un suo vicino di casa, le piaceva, nel 1942 lo sposò, poi Jim partì volontario per il Pacifico e lei, che nel frattempo era diventata modella e puntava a un contratto cinematografico, 4 anni dopo gli chiese il divorzio. La Fox la scritturò per ricoprire ruoli minori e nel 1953 le offrì la parte della protagonista nel noir “Niagara”. Nacque Marilyn Monroe e di lì a poco anche lo stereotipo della ragazza bionda un po’ sciocchina che la rese famosa. L’anno dopo sposò il campione di Baseball Joe DiMaggio, un battitore formidabile, tanto abile quanto violento, geloso e possessivo; sul set di “Quando la moglie va in vacanza” si infuriò mentre veniva girata la famosa scena del vestito di Marilyn sollevato dall’aria che usciva dalla grata. In hotel la picchiò con violenza. La loro relazione finì dopo 9 mesi. Nel ‘56 fu la volta del drammaturgo Arthur Miller: il matrimonio durò 5 anni, durante i quali lui si rese conto che Marilyn era fragile. Miller era un tipo riservato, lei era sempre sotto i riflettori, la relazione si logorò e la rottura fu inevitabile. Marilyn amò anche JFK: la star divenne parte di un gioco più grande di lei che coinvolgeva mafia, sindacati, guerra fredda, Cuba, FBI e CIA; si diceva che parlasse troppo, così venne spiata; era una persona scomoda, un possibile intralcio alla reputazione del Presidente. Morì per overdose da barbiturici il 5 agosto del 1962 a 36 anni. Ci fu chi disse che era stata suicidata. Morì sola, lei che per tutta la vita aveva sognato di metter su famiglia con l’uomo che amava e che non arrivò mai.