Il segreto delle api. Dal libro al film e ritorno
Il film “Il segreto delle api” è ambientato a Dunloth, un paese della provincia scozzese in cui tutte e tutti si conoscono e le notizie viaggiano veloci; le protagoniste, Lydia e Jean, si amano e per questo subiscono l’ostilità della gente.
Lydia Weekes è un’operaia che non riesce ad arrivare alla fine del mese, con un marito che l’ha lasciata e un figlio di dieci anni da tirar su, Charlie, mentre la dottoressa Jean Markham è tornata a casa per riaprire l’ambulatorio del padre morto da poco.
Quando si conoscono, Lydia ha appena perso il lavoro, è stata sfrattata e non sa a chi chiedere aiuto, così Jean le propone di andare a stare da lei con il figlio.
Nel giardino che circonda la villa di Jean ci sono delle arnie e quando Charlie vede le api se ne innamora, così la dottoressa gli insegna a prendersi cura degli alveari; Charlie è tanto felice che comincia a parlare con loro.
Lydia è molto eccitata all’idea di passare del tempo con Jean e sente che si sta innamorando di lei, la dottoressa non è da meno e quando fra loro scoppia la passione credono che la loro sarà una relazione clandestina, ma la notizia si sparge veloce e la gente si schiera contro la dottoressa, la quale ben presto si ritrova con l’ambulatorio vuoto. Tutte e tutti sanno che aveva lasciato Dunloth proprio perché è lesbica e ora che sta con Lydia, la storia si ripete: non c’è più posto per lei in paese.
Ogni volta che scrivo la recensione di un libro o di un film ometto il finale, ma in questo caso ho fatto un’eccezione, perché l’autrice del libro dal quale il film è stato tratto, Fiona Shaw, nel 2019 aveva fatto alcune riflessioni che riporto di seguito.
Intanto l’epilogo: Lydia decide di lasciare il paese con Charlie per rifarsi una vita in un posto più tranquillo e Jean le dice che la raggiungerà presto, ma non lo farà, continuerà invece a mandare avanti l’ambulatorio, poiché si è guadagnata l’appoggio del villaggio per aver salvato una ragazza da un’emorragia dopo un aborto clandestino e ciò è bastato a riabilitarla. Lydia e Charlie capiscono che non la rivedranno più.
La scena rivoluzionaria del film mostra Lydia e Jean in stazione mentre si abbracciano e si danno un lungo bacio appassionato, con la gente intorno che inorridisce; un grande atto politico, ma tagliato in due a un passo dalla scena finale: Lydia parte, Jean resta.
Subito dopo la prima del film Fiona Shaw ha detto che non c’è stato il lieto fine che lei aveva descritto nel libro, con Jean e Lydia che si trasferiscono in italia e invecchiano insieme e ha aggiunto: “Il film ha cambiato molto della mia storia originale: alcuni personaggi sono stati cancellati e le scene tagliate, aggiunte o unite.” ben sapendo che cose del genere succedono di frequente, in quanto le autrici e gli autori non sono interpellati negli adattamenti e non hanno alcun controllo sui film.
Shaw ha aggiunto: “quello di ’Il segreto delle api’ è un epilogo lesbico falsificato da una regista etero che lo ha trasformato da dolce in agrodolce.” La dolcezza del bacio, infatti, è falsata dalla separazione: Lydia e Jean non partono insieme, non mettono su casa insieme, non vivono il loro amore insieme, non si ameranno per tutta la vita. È evidente che le sceneggiatrici hanno riscritto il finale per indirizzarlo a un pubblico etero, per tacere del taglia e cuci imbarazzante che hanno fatto per scrivere l’adattamento cinematografico del libro.
Molte persone etero si sono arrabbiate e ancor di più quelle lesbiche, che sui social hanno scritto commenti di protesta del tipo: “L’ultima parte mi ha uccisa emotivamente, non capisco perché non l’ha seguita…”
Troppo spesso al cinema una donna lesbica è un’assassina o muore ammazzata o è pazza, quindi, ha concluso Shaw, “dare alle lesbiche un lieto fine è diventato un atto politico.”
Viene da chiedersi se la regista e le sceneggiatrici siano state più ignoranti o più incapaci nel descrivere due donne che bruciano di desiderio giurarsi amore eterno e poi lasciarsi senza che vi sia un valido motivo.