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Il docu-film L’altra altra metà del cielo ha superato le cinquanta repliche

Maria Laura Annibali venne a Genova durante i giorni di venerdì 21 e sabato 22 maggio 2010, per presentare il documentario L’altra altra metà del cielo (I, 2008, 45′, 30”) alla cittadinanza ed alle scolaresche di un istituto superiore d’istruzione.

L’evento culturale ebbe il patrocinio di Comune e Provincia di Genova nonché della Fondazione Palazzo Ducale di Genova, il polo culturale più prestigioso del capoluogo ligure.


A fare la differenza, cinque anni fa, furono l’appoggio, la collaborazione e la partecipazione di tante persone, fra cui Luca Borzani – cuore e anima dei progetti culturali di Palazzo Ducale, Emanuela Abbatecola, sociologa della facoltà di Scienze della formazione e direttora della Rivista Internazionale di Studi di Genere denominata About Gender, Francesco Pivetta, docente di filosofia, formatore e giornalista e Vittorio Lingiardi, psichiatra, professore universitario e scrittore – per citarne solo alcune.

Il 25 novembre 2014 Annibali è tornata a Genova, ospite di SpA Politiche di Donne e del Gruppo Bethel di persone LGBT credenti liguri, per un incontro voluto ed organizzato in ricordo della giornata internazionale di lotta alla violenza femminile.

Perché l’occasione è stata a maggior ragione preziosa? Perché il suo docu-film ha superato l’ambitissimo traguardo delle cinquanta proiezioni in giro per l’Italia; la documentarista romana, infatti, è riuscita a divulgare i saperi femminili contenuti nel suo mediometraggio, attraverso le preziose testimonianze dirette di alcune lesbiche italiane impegnate nel sociale e non si è ancora fermata poiché, nel frattempo, i video sono diventati tre, di cui l’ultimo in via di realizzazione.

Patrocinato e sostenuto dal Comune di Genova – Municipio I Genova Centro Est e proiettato presso il teatro Altrove, nel cuore del Centro Storico genovese, la video-storia L’altra altra metà del cieloè un documento visivo e storico di grande importanza, in quanto fa preciso riferimento – anche e soprattutto – al movimento lesbico femminista separatista italiano e mai, prima del 2008, un tema del genere era stato portato all’attenzione delle persone.

Diretto da Salima Balzerani, una professionista assai preparata, il contributo video di Annibali rappresenta un testamento spirituale, un’eredità assai positiva che l’autrice intende lasciare a quante e quanti vogliano farsi testimoni del cambiamento ovunque siano presenti il pregiudizio e la discriminazione, nella fattispecie quella di certo mondo eterosessista nei confronti delle lesbiche.

Il mediometraggio, pur evidenziando molte delle pecche stilistiche che accomunano i video prodotti a basso costo, è riuscito a dar voce ad alcune delle protagoniste degli eventi storici di quegli anni, fra cui Edda Billi, storica co-fondatrice del collettivo femminista Pompeo Magno di Roma e Susanna Lollini.

Edda è tuttora impegnata nella lotta per il riconoscimento della “donnità” ovvero del modo muliebre di vedere il mondo, che è ben altro dalla mentalità maschilista imperante, la quale pretende di imporre un unico modello culturale e comportamentale al mondo intero. Susanna è avvocata, da anni si occupa di diritto della famiglia e, nella sua assidua e costante ricerca in merito, spesso deve scontrarsi con la mancanza di una o più leggi che diano piena dignità, di fronte alla legge, alle coppie di fatto – con o senza prole – in special modo quelle formate da due donne o da due uomini.

Non è un caso che per la nuova proiezione genovese de L’altra altra metà del cielosia stata scelta una data tanto significativa, nel panorama mondiale di sottomissione della donna al maschilismo patriarcale, di cui il docu-film di Annibali ha voluto affrontare, attraverso le parole di Edda Billi, l’aspetto della violenza psicologica che, nella gran parte dei casi, anticipa spesso di anni, il gesto estremo di eliminazione del corpo femminile.

La poca visibilità delle donne lesbiche, in Italia, è dovuta alla paura legata all’atto rivoluzionario dell’uscita allo scoperto in famiglia ed in società ma, lo sottolineo, anche alla cancellazione dei saperi e delle culture femminili da parte del patriarcato nel corso dei secoli, il che ha causato un ritardo culturale che pone il nostro Paese fra quelli, nel mondo, in cui l’elemento femminile viene discriminato, violentato ed escluso dagli ambienti che, più di tutti, contribuiscono a rendere una nazione civile, quelli della cultura e delle istituzioni.

Ecco perché documenti come quello prodotto da Maria Laura Annibali sono addirittura indispensabili per divulgare il più possibile e per far conoscere la parte “altra” del cielo che può e deve completare quella maschile, in quanto tale e in quanto altra, per far sì che anche l’Italia possa essere considerata, infine, un Paese civile.
Link di pubblicazione – Rosso Parma
Link di pubblicazione – Di’ Gay Project 
Link di pubblicazione – LGBT Italia

Lidia Borghi

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