I talenti di Matilde
di Lidia Borghi
Fu scrittrice e imprenditrice, ma soprattutto fu la prima giornalista italiana.
A ventisei anni venne assunta come redattrice presso il giornale romano Capitan Fracassa, a trentasei fondò Il Mattinoe nel 1903 il Giorno.
La morale del tempo le stava stretta, ma lei era coraggiosa, determinata e dotata della stessa passione con cui visse le sue storie d’amore. Diede vita a un nuovo stile giornalistico basato sulla vocazione e sulla forza della testimonianza.
Non ancora trentenne sposò il critico letterario e giornalista Edoardo Scarfoglio, dal quale ebbe quattro figli. Matilde lo amava alla follia, ma il loro rapporto era burrascoso. Al marito vennero attribuite alcune storie con altre donne che terminarono con la separazione della coppia, avvenuta nel 1904.
Qualcuno scrisse che Serao aveva il giornalismo nel sangue, ma pochi ammisero che fu anche una grande scrittrice dal talento sottovalutato, tanto che nel 1926, un anno prima di morire, ricevette la candidatura al premio Nobelper la letteratura.
Matilde Serao riuscì a superare con coraggio e determinazione le convenzioni sociali del suo tempo, quelle che l’avrebbero voluta madre di famiglia votata ai figli e al marito; oggi le cose sono cambiate di poco: le donne faticano a emergere in molti dei mestieri che si pensa siano prerogativa degli uomini.
Nel 1903, con il giornalista Giuseppe Natale fondò il quotidiano Il Giorno, di cui divenne direttrice. Era il 1917 quando i due amanti si sposarono e dalla loro unione nacque una figlia, Eleonora.
La prima giornalista italiana morì d’infarto a settantun’anni seduta alla scrivania.
Nella prossima spigolatura parlerò dei genitori della terra dei fuochi che arrivano a Genova per ricoverare i loro bambini ammalati di tumore all’ospedale Gaslini. Anche questo è amore.