I benefìci dei semi di pompelmo per il nostro organismo
“Citrus Paradisi” è il nome botanico del pompelmo, un agrume di origine cinese, malese e polinesiana della famiglia delle Rutacee che da secoli viene coltivato in America centrale e settentrionale, Giappone, Medio Oriente ed Africa del nord.
Pare che uno dei primi riferimenti storici al pompelmo risalga al diciassettesimo secolo, quando venne scoperto, nell’arcipelago delle Barbados, un albero sempreverde dal fusto molto alto e dai fiori bianchi e profumati che produce frutti tondi di colore giallo paglierino. Il nome comune di questo frutto dal sapore aspro ed amaro deriva dall’olandese “pompelmoes”, che sembrerebbe essere l’unione di “pompoen” (succo) unito a “limoes” che in lingua giavanese significa “limone”.
La diffusione del “Citrus Paradisi” avvenne a partire dalla Florida, dove esistono le piantagioni più estese del mondo, per poi giungere in Messico, Brasile e sud est asiatico. Dobbiamo al medico immunologo americano Jacob Harich la casuale scoperta, nel Novecento, di alcune fra le proprietà curative del pompelmo. Harich si occupava di giardinaggio e produceva da sé il concime naturale per le sue piante. Un giorno si accorse che i resti di un pompelmo che aveva gettato nel materiale da compostaggio ne stavano rallentando di molto la decomposizione, così volle analizzarli e scoprì che all’interno dei semi del “Citrus” si celano alcune sostanze dalle altissime proprietà antibiotiche.
Non è tutto. Tracce di questo potente antibatterico naturale si trovano anche nella polpa e nella membrana giallognola del frutto. Quali sono i princìpi attivi del pompelmo? Ricco di vitamine A, B1 e C, all’interno della sua buccia si trovano oli essenziali come il limonene, il pinene, il linalolo e il citrale, i quali riattivano la circolazione sanguigna ed avrebbero pure un’azione antidepressiva, oltre a quella antisettica, anche se sono i suoi semi (G. S. E. = “Grapefruit Seed Extract” o estratto secco del seme) a svolgere l’attività più benefica per l’organismo. Da essi, infatti, si tirano fuori le sostanze attive che possono essere assunte, previa disidratazione, in estratto secco racchiuso in capsule di gelatina naturale. Esse sono la naringina, la quercetina, l’esperidina e il canferolo, alcuni bioflavonoidi (le sostanze che conferiscono il colore giallo ai frutti e il gusto amaro al succo) che svolgono un’azione ad ampio spettro. Solo il Lapacho è in grado di superare il potere curativo dei semi di pompelmo.
L’insieme dei suoi componenti attivi ha quindi la capacità di neutralizzare virus, batteri, lieviti, alcuni tipi di funghi e di parassiti, in quanto essi innalzano una barriera protettiva contro molti microorganismi patogeni. Inoltre la loro tossicità nei confronti dell’uomo è alquanto bassa. Fra le innumerevoli applicazioni ad uso esterno dei semi di pompelmo, che si trovano in commercio anche sotto forma di estratto liquido diluito in glicerina, pomate e salviette, ricordiamo quelle per la cura delle infezioni batteriche del cavo orale (mediante gargarismi), dell’afta, dell’herpes labiale, delle gengiviti, dell’acne, delle ragadi, delle emorroidi e delle punture da insetto (in commercio esistono alcuni spray).
Per quanto riguarda l’uso interno, attraverso l’ingestione dei semi in estratto secco è possibile combattere le malattie da raffreddamento, quelle del tratto gastro-intestinale – essendo un potente regolatore della flora batterica – i dolori articolari, la nausea e la dissenteria (è utile portare con sé l’estratto dei semi di pompelmo quando ci si reca in luoghi con scarsa igiene nei quali è facile contrarre la cosiddetta diarrea del viaggiatore).
Fra i batteri che si possono combattere assumendo i semi di pompelmo ricordiamo Streptococchi, Stafilococchi ed Helicobacter pylori, che sono causa di cistiti, di malattie delle vie aeree superiori e dell’ulcera gastrica, fra i lieviti e le muffe la Candida Albicans e tra i protozoi le amebe. Invece, fra i virus possiamo annoverare quelli influenzali e quelli dell’Herpes Zoster (o fuoco di Sant’Antonio).
Inoltre i semi del “Citrus Paradisi” sono in grado di rinforzare il sistema immunitario e di lenire l’astenia cronica in chi ha subìto un forte stress oppure gli effetti negativi di una lunga degenza. Insomma, a quanto pare la natura ci fornisce l’ennesimo rimedio dalla tossicità pressoché nulla utile per innalzare il nostro benessere psicofisico e per far sì che il nostro corpo, sano, possa aiutare la mente a restare giovane. Provare non costa nulla e il risparmio per la nostra salute non ha prezzo. (Per approfondimenti si può consultare il libro di S.Sharamon e B. J. Baginski, Le virtù terapeutiche dei semi di pompelmo, Tecniche Nuove editore)