Esperienze costituenti. Il futuro dopo il covid-19
Spesso sentodire: «Quando torneremo alla normalità…»e se non fosse così? Sì, l’emergenza prima o poi finirà, ma davvero si può pensare di riprendersila vita di prima?
Molti esercizi commerciali non riapriranno, le piccole e medie imprese, che già prima dello scoppio dell’epidemia erano in cattive acque,hanno dovuto far ricorso alla cassa integrazione edovranno fare i conti con montagne di debiti.
Si deve cominciare a fare resistenza socialecostruendoreti di solidarietà che serviranno domani a sostenere coloro che non ce la fanno ad andare avanti;i social aiuteranno a far conoscere questi gruppi di supporto, chestanno giàdiventando una realtà grazie all’autogestione. La ricostruzione dovrà toccare ogni fascia sociale, a differenza di ciòche è accaduto fino a ora.
Durante l’epidemias’è assistito a livellid’incompetenza e a una tale mancanza di coordinazione,che in confronto i dati incompleti o errati sumorti, nuovi infetti e ricoverati emessi ogni giornodalla Protezione civile sono noccioline; l’Italia non può più permettersi di fare errori del genere.
Il giornalista Luca Borzani ha parlato di “esperienze costituenti” volte a “ricomporre la comunità senza che nessuno sia sommerso.” Per farlo ci voglionocoraggio,cervelli e braccia,capacità di innovare e progetti da realizzare;così si potrà uscire dall’emergenza economica e arginare la burocrazia istituzionale,e si metterà infinea tacere chi dirà: «ci hanno già provato e guardate com’è andata a finire.»