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Elena Undone, astrologia dell’anima e fine erotismo lesbico

La regista statunitense Nicole Conn è diventata famosa nel suo Paese grazie ad un paio di pellicole a tematica lesbica, Claire of the Moon (USA, 1992, 90′) – incentrata sulla presa di coscienza, da parte di una famosa scrittrice americana, del proprio orientamento sessuale – e Little Man (USA, 2005, 112′) – che narra la storia di una famiglia arcobaleno alle prese con la nascita prematura di Nicholas – mentre, nel 2010, ha prodotto <em>Elena Undone</em> (USA, 2010, 111′) un film ispirato, in larga parte, alla vicenda che l’ha condotta a conoscere la sua attuale compagna, Marina Rice Bader, colei che ha curato la sceneggiatura di questo lavoro

Elena (Necar Zadegan) è l’infelice moglie etero di un pastore omofobo (Gary Weeks) che non ha mai amato. La sua vita di brava casalinga inquieta è dedicata quasi per intero all’amato figlio Nash (Connor Kramme). Peyton (Traci Dinwiddie) è una scrittrice lesbica, autrice di un best-seller sulla sua personale esperienza di agorafobica, che ha da poco perso l’amata madre. Elena e Peyton si conoscono presso un centro per le adozioni e, di lì a poco, cominciano a frequentarsi. Nonostante le due donne abbiano vite e mentalità assai diverse, fanno amicizia ed ha inizio fra loro un profondo scambio di vicende umane che le porterà, dapprima a diventare amiche e, poco dopo, ad innamorarsi l’una dell’altra. Tutto ciò avviene nonostante le forti resistenze opposte da Peyton, la quale sa bene quanto dolore si celi dietro ad una relazione vissuta con una donna straight (etero), per di più sposata. Le due protagoniste vivranno un’inevitabile passione che, ben presto, si tramuterà in un sentimento tanto profondo da mutare il deprimente quadro famigliare di Elena, la quale sarà costretta a fare i conti con tre vite spezzate, la sua, quella del marito e quella del figlio adolescente

L’interrogativo che resta in sospeso fino alla fine del film è il seguente: riusciranno le due donne a far fronte a tutti i problemi che ostacolano una relazione sentimentale così profonda? La risposta può essere trovata solo guardando <em>Elena Undone</em> fino ai titoli di coda.

Come tutte le sceneggiature che si rispettino, anche quella di questo film ha un personaggio che funge da méntore, Tyler (Sam Harris) un saggio consigliere dell’anima – oltre che grande amico della protagonista – che aiuterà Elena a prendere la decisione giusta. Per farlo metterà a disposizione della donna le sue indubbie capacità di divulgatore dell’Astronomia dell’anima, grazie ad un metodo che divulga durante i suoi incontri di educazione sentimentale a base di buffet freddi e cocktails. È ad uno di questi stages che Peyton ritrova Elena ed è lì che le due donne danno inizio alla loro tenera liaison, fatta di confidenze a mezza voce, sguardi d’intesa e grandi bicchieri di vino rosso.

<em>Elena Undone</em> è un gran bel film, frutto di una sapiente sceneggiatura che ricalca, spesso, la vicenda umana di Nicole Conn, la ragioniera statunitense votata al cinema. Ben diretto e recitato con grande intensità da ogni interprete (davvero commovente, tanto da sembrare vero, il pianto di Nash, nel disperato atto di chiedere all’affranta madre: «<em>Se non lo ami – il marito. nda – perché non lo lasci?! Perché hai permesso che tutto questo accadesse?!</em>»), questo film ha un grande merito, che consiste nell’aver trasmesso al pubblico il potente meccanismo chimico che si innesca fra Elena e Peyton le quali, in modo del tutto inatteso ma inevitabile, finiscono nelle braccia l’una dell’altra (buona la scena del bacio più lungo del cinema di tutti i tempi, anche se non del tutto veritiera. Le due protagoniste, infatti, non si scambiano un bacio vero durante l’intera sequenza), confermando in pieno quella legge dell’attrazione che Tyler divulga durante i suoi illuminanti stages. E così Elena si ritrova a dover gestire la prorompente attrazione fisica per Peyton. Non ne è capace – è la prima volta che prova un sentimento così intenso – ma sa una cosa sola: desidera quella donna con tutte le sue forze, vuole farla sua, vuole possederne ogni respiro, ogni piega della pelle, ogni sguardo. E, per farlo, non le resta che chiedere alla donna di fare l’amore con lei. Quel che segue, dopo le prime, blande, rimostranze di Peyton («Non volevi aspettare… per capire se davvero sei sicura dei tuoi sentimenti? Anche io lo vorrei ma… Una volta fatto questo passo, non è più possibile tornare indietro..»), è una lunga serie di scene di sesso lesbico che spiccano per intensità, finezza e delicatezza, a riprendere un’armoniosa unione di due corpi femminili che dispone lo sguardo all’accettazione piena, scevra di pregiudizi, di un fare l’amore altro, fatto di movimenti e di scambi consapevoli, dettati dalla profondità di un sentimento che non prevede alcun gesto impacciato o dettato dalla paura. E lo si comprende bene dal breve scambio di battute fra Peyton ed Elena

«…Are you ok?»

«…Yes and you?»

«Yes…»

È tutto quanto Peyton ha bisogno di sapere ed è tutto quanto Elena sa, di certo. Il resto viene lasciato all’amore, che guiderà le mani delle due amanti fino all’ultima scena.

Elena Undone è, almeno fino ad ora, la migliore pellicola a tematica lesbica che sia mai stata fatta, essendo riuscita a superare, per intensità e drammaticità, l’ottimo Cuori nel deserto

Frutto di uno script efficace e di un uso sapiente di inquadrature, montaggio ed analisi psicologica dei personaggi, il film di Nicole Conn riesce a strappare ben più di un sorriso e di qualche lacrima, persino allo spettatore più avvezzo ai drammi. Ecco perché è davvero un grande peccato che questoAmerican Drama dei giorni nostri non giungerà mai nelle sale italiane, a causa di una bacchettona censura preventiva che fa da pericoloso filtro alla distribuzione, nel nostro Paese, di molte pellicole a tematica lesbica (né le principali case italiane di distribuzione cinematografica sono disposte a muovere un dito, considerando il tema delle relazioni amorose fra donne scandaloso e quindi da scartare a priori). In tal modo si impedisce la divulgazione – in Italia – di una cultura femminile altra che è preziosa in quanto parla al cuore delle persone mentre racconta, quando glielo si permette, le storie comuni di profondi amori che durano una vita intera, con o senza prole, di relazioni stabili che non possono godere degli stessi diritti civili di quelle etero – normate e di storie sentimentali fatte di una quotidianità uguale, in tutto e per tutto, a quella etero – sessuale.

Chi conosce la lingua inglese può acquistare Elena Undone in DVD. Alle altre persone si consiglia di fare un giro su Youtube. Lì è possibile vedere il film per intero – sottotitolato in spagnolo – diviso in otto spezzoni.

Una curiosità: subito dopo l’uscita del film, Nicole Conn ha ultimato la stesura del romanzo che parla di Elena e Peyton e ci offre un viaggio indimenticabile all’interno della mente di Elena, di cui descrive il tentativo di dare un senso ad un’attrazione che non ha cercato e che le cambierà per sempre la vita.

Lidia Borghi

Un incontro imprevisto che cambierà per sempre le vite delle due protagoniste, alle prese con un sentimento amoroso irrefrenabile

Esiste davvero l’anima gemella? Elena Undone, il terzo lungometraggio di Nicole Conn, ci mostra quanto conti l’Astrologia dell’anima nell’incontro fatale con la propria Soulmate

(url foto: http://www.elenaundone.com/elena_images/gal_06.jpg)

(link foto: http://www.elenaundone.com/gallery.html)

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