Immagina una persona qualsiasi. Che vive in una città qualunque, in un qualsivoglia appartamento. Pensa a quella come se fossi tu; il genere poco importa.
Ti basti sapere che quell’individuo ha diverse abitudini, alcuni comportamenti e molte inclinazioni che somigliano a quelle di milioni di altri soggetti sparsi su tutta la Terra: musica, cucina, animali, viaggi, oggetti, ricordi, attitudini, affinità; decine e decine di particolari interessanti che ne formano l’essenza, ne caratterizzano l’esistenza e ne influenzano le azioni. E magari quella persona ha in mente, da qualche tempo, di mettere al mondo un figlio o una figlia. Ora ti pongo una domanda: Ti cambierebbe la vita conoscerne la nazionalità? Farebbe davvero la differenza sapere di quale colore sia la sua carnagione? Se sia agnostica, atea o credente? Se sia maschio, femmina o altro? Se sia eterosessuale o transessuale o gay o lesbica?
A questa e ad altre domande prova a rispondere il cortometraggio ¿Dónde está la diferencia? (Co, 2011, 1′,54”), prodotto da Colombia Diversa e Octava Productora, con il sostegno della Agencia Española de Cooperación de Extremadura, per contrastare la discriminazione ed il bullismo scolastico rivolto alle persone LGBT.
Domande quali: “Che cosa ci rende uguali? – Che cosa differenti?” sono il filo conduttore dell’intero lavoro, che rappresenta solo una parte di un progetto più ampio, che ha visto la realizzazione pure di un documentario e di un opuscolo educativo, i cui elementi costitutivi sono di valido aiuto per sradicare i pregiudizi che ruotano attorno alle persone transgender, lesbiche e gay; il tutto rivolto alle scuole ed alle università.
La diversità sessuale è una ricchezza, non un elemento negativo, come ha mostrato il documento visivo sperimentale prodotto dagli enti di cui sopra, con l’aggiunta di Fundación Triangulo: realizzato grazie alle testimonianze dirette di un gruppo di persone volontarie, cui è stata consegnata, per quattro giorni, una videocamera, il lavoro ce le mostra a tu per tu con la loro quotidianità, senza filtri di sorta, al fine di trasmettere a chi guarda il messaggio dell’assoluta uguaglianza, per gesti, comportamenti, affinità e propensioni, a milioni di individui di tutto il mondo.
Segnalo infine l’accompagnamento musicale del gruppo colombiano Amos y loSantos, grazie al quale le vicende dei soggetti coinvolti hanno potuto emergere nel modo più efficace.
Ogni individuo è una persona. Punto e basta. Senza ulteriori accezioni. Che cosa, dunque, fa la differenza, in ognuna/o di noi? L’essere soggetti pensanti, dotati di identità personali specifiche, un insieme armonico differente, a seconda di chi ci troviamo di fronte. Tutto il resto non conta. Se non a segnare il confine tra rispetto e discriminazione.
Lidia Borghi