Dieci corti d’autore. N.U. Nettezza Urbana di Michelangelo Antonioni
Michelangelo Antonioni, classe 1912, firmò alcuni cortometraggi (di cui ho parlato QUI) anche se quello presente nella raccolta dell’archivio storico dell’Istituto LUCEè N.U. Nettezza Urbana(Italia, 1948, 11′, b/n) in cui il grande regista riprese le vicende dei netturbini romani nell’atto di tenere pulita Roma, in mezzo alle tante persone che lì trascorrono la vita.
Era il 1948 e Antonioni già aveva ben presente che cosa gli interessasse inserire nei suoi lavori: le vicende di tanti uomini e di tante donne che vivono vite spesso difficili quando non ai margini della società, come quel barbone che ha trovato un alloggio di fortuna in mezzo ad alcuni cartoni; già notevole, quindi la tecnica del futuro maestro, intento a regalarci uno spaccato del dopoguerra italiano raccontato con un tocco del tutto innovativo. E così quello della nettezza urbana diventa il pretesto per parlare d’altro.
Meravigliose le immagini in bianco e nero di una Roma eterna come i suoi luoghi, calcati da milioni di turiste e di turiste provenienti da tutto il mondo ogni anno; a tratti irriconoscibile, a causa di un’urbanistica superata, la Capitale nasconde tesori e drammi inimmaginabili, mentre gli spazzini fanno il loro quotidiano lavoro. E così scorgiamo un uomo ed una donna che litigano sul lungotevere, mentre un barbone dalle vesti logore chiede l’elemosina ad un operatore con la ramazza in mano. La giornata invernale è piovosa e gli angoli delle strade, spesso pieni di ciarpame, vengono ripuliti da quegli uomini, le cui vite sono sconosciute ai più.
La fame, con le sue varie sfaccettature, sembra essere la vera protagonista del corto d’autore: non tutti riescono a riempire lo stomaco prima che sopraggiunga la sera. E quel lavoro di pulizia delle vie romane continua senza sosta.
Quel che per qualcuno è degno d’esser buttato, per altri potrebbe rappresentare la soluzione all’ennesimo giorno senza spiccioli in tasca, ‘che i soldi veri sono un’altra cosa; una povera donna tiene in braccio, avvolto in poveri stracci, un neonato. O Forse si tratta di una neonata? La colonna sonora, ingiallita dal tempo come le pagine di un vecchio diario, ci accompagna e ci aiuta a scoprire i mille segreti nascosti nella grande città così come ci vengono offerti dall’occhio attento di Antonioni. Un piccolo capolavoro, questo suo N.U. Nettezza Urbana. Il cielo sembra voler rilasciare ancora il suo contenuto di pioggia e di freddo umido, ma è tempo di andare.
Link utili
Lidia Borghi