Dieci corti d’autore. Impressioni di vita n° 1-Ritmi di stazione di Corrado D’Errico
Corrado D’Errico nacque a Roma nel 1902 e vi morì a soli quarantadue anni, quando il secondo conflitto mondiale era scoppiato da tre. Regista, giornalista e scrittore, entrò a far parte del mondo del cinema come assistente di Mario Camerini.
I suo cortometraggi sono tre, Stramilanodel ’29, Impressioni di vita n° 1 – Ritmi di stazionedel ’33 – di cui mi occupo qui – e La gazza ladradel ’34, anche se D’Errico passò ben presto ai lungometraggi, il più famoso dei quali è forse Processo e morte di Socrate, interpretato dal mitico Ermete Zacconi; D’Errico ha firmato anche pellicole di cappa e spada come Il leone di Damasco(1942) che venne portato a termine da Enrico Guazzoni per la sopravvenuta morte del regista.
Impressioni di vita. N°1-Ritmi di stazione(Italia, 1933, 8′,21”, b/n) è un corto prodotto dall’Istituto Nazionale Lucein pieno regime fascista che, con il solo commento musicale di George Gershwin, ci accompagna alla scoperta di tutto ciò che accade in una stazione ferroviaria; il tema del futurismo, unito a quello della velocità con cui il progresso avanza anche nella rurale nazione italiana, fa da filo conduttore a questo esempio, a tratti divertente, di cinema breve.
«Dal primo chiarore del giorno, quando il suo mondo d’acciaio si desta, la vita di una grande stazione ritma il respiro della metropoli…» comincia a narrarci la voce maschile fuori campo; e così, in un bianco e nero suggestivo, ecco le prime immagini della stazione e dei treni che vi transitano. Scene di operai al lavoro si mescolano a quelle dei fumi delle locomotive e delle tante persone che, ora in auto, in fila nel traffico congestionato della città, ora in attesa dei convogli sui marciapiedi, ora in coda presso le biglietterie, ci mostrano che ad avanzare non è solo il nuovo di una tecnologia nascente, nel nostro Paese, ma anche le laboriose azioni di tante figure professionali che cominciavano ad affacciarsi sul mondo del lavoro.
Tutte e tutti vanno di fretta, in questo corto di Corrado D’Errico, la cui abilità nel documentarci la fervente vita della stazione è seconda solo a quella del montatore. Il resto lo fanno le immortali musiche di Gershwin, che sembrano essere state scritte apposta per Impressioni di vita. N°1-Ritmi di stazione.
Davvero divertenti alcuni particolari di vita quotidiana futurista presenti in questo documento visivo, sullo sfondo di un regime fascista sempre più totalitaristico il cui capo stava per stringere un micidiale patto scellerato con il nazismo, all’indomani della divulgazione delle leggi razziali italiane. D’Errico visse abbastanza a lungo per inorridire di fronte a questi e ad altri insulti ai diritti umani.
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Lidia Borghi