Corti d’autore. Il caso di Orgoglio precario
Dopo aver dedicato QUIun post all’attualissimo tema del lavoro precario in Italia, volentieri mi soffermo su Orgoglio precario(Italia, 2012, 3′,18”), il cortometraggio scritto, diretto ed interpretato dal geniale Giacomo Cannelli, con la partecipazione di Domenico De Santi nel ruolo di un esaminatore di Curricula vitae.
Classe 1981, laureato al DAMS (Dipartimento Arti Musica e Spettacolo) della terza università di Roma, autore e protagonista del programma Geek Showsu Current(canale 130 della piattaforma Sky), nel 2006 Cannelli ha fondato la casa di produzioni indipendenti Humor Risk che, oltre a mettere in scena video a basso costo per il web, da tempo si occupa anche di cinema, racconti brevi e fantagiornalismo.
Sceneggiatore e scrittore oltre che giornalista, Giacomo Cannelli ha dedicato il cortometraggio Orgoglio precarioalla generazione giovane che si vede proporre lavori a tempo determinato sottopagati, quando non retribuiti del tutto.
Interno giorno. Primo piano sull’esaminatore (Domenico De Santi). Dopo aver dato una scorsa veloce al Curriculum vitaedel candidato che si trova davanti (Giacomo Cannelli), l’uomo si complimenta con il protagonista per le tre lauree conseguite, le quattro lingue parlate e, con una comicità ai limiti dell’assurdo, varie altre amenità presenti nello scritto. Dall’altra parte della scrivania, sempre in primo piano, il nostro eroe contemporaneo, da ben quindici anni avvezzo a brevi attività precarie, si vede offrire un lavoro retribuito, quando l’annuncio in modo chiaro ed inequivocabile citava la mancanza di remunerazione? Incredibile! L’esaminatore è sconcertato, mentre il candidato insiste nel ritenersi offeso dall’offerta, lui che si è guadagnato sul campo il diritto di essere precario, lui che si è visto proporre un lavoro di cameriere, a patto di aprire la partita Iva. Lui che va fiero della sua condizione.
Geniali i dialoghi di questo corto che omaggia le protagoniste ed i protagonisti del mondo del precariato italiano con un’opera breve dalla comicità a tratti feroce. Tutto da vedere il finale, in cui il nostro eroe contemporaneo tira in ballo nientemeno che il presidente del consiglio Mario Monti.
In ogni caso le risate che Cannelli riesce a strappare sono ben più che amare: chiunque veda questo corto ha, almeno una volta nella sua vita, provato l’umiliazione di sentirsi offrire stagesnon retribuiti con il solo rimborso della pausa pranzo, oppure occupazioni a tempo determinato ad ottocento euro mensili, con contratti che vengono rinnovati ogni mese, quando non con cadenza giornaliera.
Orgoglio precarioè un video geniale perché riesce ad andare oltre il concetto di precariato – una parola vergognosa in quanto offensiva innanzitutto delle tante professionalità calpestate presenti in Italia – per offrirci uno spaccato amarissimo della condizione di tante lavoratrici e di tanti lavoratori che, nel nostro Paese, vivono nella pessima condizione di non riuscire a programmare per se stessi e per chi sta loro accanto un futuro sicuro e dignitoso, di cui sono stati privati in nome del profitto altrui, che conosce solo la parola sfruttamento e sa come metterla in pratica.
Un plauso a questo autore brillante e pieno di idee pronte per essere trasformate in altrettanti lavori cinematografici. Dura la vita di chi scrive. Lo sa bene Giacomo Cannelli, il cui sito documenta le tante attività di un artista squattrinato in attesa dello sfruttatore di turno.
Lidia Borghi