Audrey e Rob
A 52 anni Audrey Hepburn conobbe Robert Wolders, un omone gagliardo e seducente dallo sguardo penetrante; a differenza dei due ex mariti Rob era amorevole, sensibile e affettuoso, l’ideale per una donna dolce come lei. Lui l’amò fin dal primo incontro, ma lei aveva chiuso con l’amore. In un’intervista Wolders disse: “Sapevo che mi sarebbe stato necessario del tempo. Non avevo fretta.” La sua perseveranza lo premiò: qualche mese dopo la coppia uscì allo scoperto; Hepburn dichiarò: “Rob è il mio uomo, il mio punto fermo.” La stampa scandalistica ricamò sul divario d’età fra Audrey e Rob, che era più giovane di lei di 7 anni. L’attrice aveva trovato un compagno focoso e fedele che ne ricambiava l’amore e condivideva con lei la passione per il giardinaggio, la lettura e le passeggiate. Audrey disse di aver fiducia nell’amore del compagno: “Non temo mai di essere sul punto di perderlo.” Aveva ritrovato la pace interiore. Poi c’erano i suoi figli, Sean e Luca, con i quali la coppia costruì una serena famiglia allargata. A 59 anni Audrey diventò ambasciatrice dell’Unicef e fino alla morte si dedicò ad aiutare la popolazione somala: “Ho visto l’inferno somalo.” disse, dopo esser tornata dal primo viaggio. Era instancabile. Rob era sempre accanto a lei, una presenza discreta; l’accompagnò in ogni viaggio e organizzò tutti gli spostamenti, le prenotazioni di voli e alberghi, le conferenze per le raccolte fondi. Audrey sfruttava la sua fama per tirare su somme sempre più alte, parlava un linguaggio semplice e sapeva farsi capire. “Sono felice di avere un nome famoso, perché lo uso per quello che vale.” La nuova primavera di Audrey divenne un breve addio. Gli impegni con l’UNICEF, in cui si era buttata a capofitto, finirono per logorarne il già fragile organismo: era troppo magra e a nulla valsero i tentativi di Rob di convincerla a fermarsi. Era stremata. Le venne diagnosticato un tumore già metastatizzato. Il suo compagno le restò accanto finché chiuse gli occhi per sempre.