Andrea. Un corto inclusivo sull’amore altro
Andrea(Italia, 2012, 4′,09”, HD) è il cortometraggio tutto italiano di Maurizio Di Cola, dal cui profilo You Tube si comprende che vive a Messina, che lavora presso il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e che ha al suo attivo una ventina di video brevi che affrontano diverse tematiche sociali.
Mi fa piacere segnalare qui il suo cortometraggio dedicato all’omoaffettività per diversi motivi che spiego poco sotto.
Andrea è la persona protagonista del corto in questione, un soggetto che non compare se non alla fine delle riprese ed è, anzi, evocata dai racconti di una ragazza (Stella Giardina) che dimostra di amarla. La scena iniziale è tutta per una coppia formata da una ragazza ed un ragazzo (Saveria Serena Foti e Nunzio Gemelli) che, all’interno di un parco cittadino, si scambiano tenere effusioni; ad osservarli da poco lontano è Lisa, la ragazza di cui sopra. Il breve dialogo che intercorre fra i tre soggetti è breve ma ci rivela che lei e lui stanno insieme da tre anni e che, proprio quel giorno, ricorre il loro anniversario; d’un tratto l’esponente femminile della coppia domanda alla ragazza come stia Andrea. La sua risposta non lascia spazio a dubbi: quella persona, evocata dalle sue amorevoli descrizioni, è comprensiva, dolce, propositiva; la storia d’amore della giovane con Andrea è una vera favola, fatta di piccoli gesti quotidiani, di vita vissuta insieme, di famiglia. Durante lo scambio di battute fra le tre persone un unico particolare rivelerebbe il sesso di Andrea, una sola desinenza, contenuta nella frase: “Che carini!” pronunziata dall’altra giovane. Quello che sta vivendo la loro amica è un sogno: “Andrea, con il suo sorriso, riesce ad illuminare tutte le mie giornate…” – afferma – mentre la coppia si accomiata da lei. Così, Lisa, che non ha ancora ricevuto risposta al breve messaggio di testo che aveva inviato alla persona amata, alquanto impaurita, si dirige verso casa. Suona il campanello della porta ma non riceve risposta. Chi volesse sapere come vada a finire questo cortometraggio di utilità sociale può visionarlo per intero al link poco sotto. Sappia solo che Andrea (Sabrina Abate) è una femmina.
Andreaè un esempio di cinema breve di poche pretese stilistiche ma che, nonostante ciò, riesce a divulgare un grande messaggio, che è prima di tutto di rispetto per i sentimenti di tutti gli individui, senza considerare l’orientamento affettivo e sessuale delle persone; lo slogan con il quale si chiude il corto è infatti “Stessi sentimenti… Uguali diritti” e va diretto al punto grazie alla domanda che, fino ai titoli di coda, rimane inespressa: “Perché in Italia alcune persone non godono degli stessi diritti del resto della popolazione?” Soprattutto, il merito di Maurizio Di Cola è stato quello di dimostrare – qualora ce ne fosse ancora bisogno – che l’amore non ha etichette ed abbraccia chiunque, maschi e femmine, donne che amano gli uomini, donne che amano le donne ed uomini che amano gli uomini. Perché le unioni omoaffettive non vengono riconosciute in quanto famiglia, oggi, in Italia? E perché ad esse non spetta lo stesso diritto di accedere all’istituto matrimoniale, sancito dall’articolo 29 della Costituzione della nostra Repubblica?
Le riprese di Andrea sono state affidate a Carmelo Caponata, la fotografia è stata curata da Angelo Previti ed il montaggio è merito dello stesso Di Cola, coadiuvato da Stella Giardina. La mia personale gratitudine a tutte e tutti loro per aver messo insieme tante immagini così significative per mostrarci che l’amore non può essere ingabbiato o classificato, men che meno irregimentato in rigidi schemi di chiara matrice pseudo-religiosa, come in più occasioni ha di recente preteso di convincerci il capo di stato vaticano.
Buon Natale di Gesù Cristo a tutte e tutti voi
Guardail corto
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Lidia Borghi